IL DISAGIO GIOVANILE

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IL DISAGIO GIOVANILE

Category : DIFESA PERSONALE

BULLISMO: DISAGIO GIOVANILE

Premessa

Asd I Cinque Anelli è iscritta all’ Ente di Promozione Sportiva US ACLI di Lecce e collabora con ASD Dojo Eleonora di Mantova del Maestro Marco Ceccarini (rappresentante Krav Maga Us Acli Nazionale) per la diffusione della cultura della “Prevenzione” in tema di Antibullismo & Antiaggressione Femminile.

Entrambe le associazioni mirano a portare la cultura della Difesa Personale in termini di salvaguardia della propria e altrui incolumità e contemporaneamente nel praticare un arte che non è assolutamente “violenza” ma sport, passione, rispetto e amore per il prossimo.

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Autori

-Maestro Marco Ceccarini
(Responsabile Krav Maga Nazionale – Us Acli CAMDO) clicca
-Maestro Fabio Sederino
(Maestro Scuola Samashiki Ryu & Istruttore Krav Maga Us Acli)

Educare non è cosa semplice poiché implica, in primis, il mettersi in discussione come genitori, maestri, allenatori e/o educatori. Il giovane che non ha un buon esempio da seguire, arriva anche a dubitare del valore dell’essere uomo raziocinante.
Scrivere di questi temi è facile e scontato, ma allo stesso tempo è anche difficile in quanto, una riflessione del genere, comporta anche il dover riconoscere che al giorno d’oggi, sempre più spesso, la nostra società mostra di “non amare” i propri figli, di rinnegarli in quanto ne ha paura poiché essi rappresentano il risultato della nostra cattiva educazione e del nostro cattivo esempio.

Tendiamo così a lasciare che questi si “brucino” con vari videogiochi, macchine potenti ed allucinogene di ultima generazione ma, cosa ancora più grave, li rendiamo privi d’identità. Quasi tutte le ricerche su questo tema descrivono le vittime del bullismo come ragazzi insicuri, sensibili e timorosi: ragazzi che hanno una scarsa autostima e poche capacità di confrontarsi con il mondo che li circonda.

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Ma che cos’è il bullismo? Da cosa è caratterizzato?

Il bullismo è una patologia della relazione in cui i ruoli di vittima e di bullo tendono a cristallizzarsi nel tempo e nei diversi contesti. Vi è bullismo nel momento in cui si è in presenza di aggressioni continuate nel tempo, che generano squilibrio di potere nella relazione tra bullo e vittima e mancata provocazione da parte di quest’ultima.

E’ inoltre molto utile distinguere tre diverse forme di tale patologia relazionale:

Il Bullo è un soggetto molto forte (almeno così pensa) che ama il dominare e la prevaricare l’altro, generalmente il più debole. Generalmente è un soggetto ostile e si oppone ai propri insegnanti e genitori, vuole prevaricare su tutti e soprattutto a chi non riesce ad opporsi.

Possiamo distinguere il bullismo in:

BULLISMO FISICO: il bullo colpisce la vittima con calci, pugni, spintoni, tirata di capelli, sputi in faccia o peggio ancora molestandolo sessualmente.

BULLISMO VERBALE: il bullo si prende gioco della vittima, umiliandola e prendendola in giro, dicendole frequentemente cose poco gradevoli, chiamandola con nomi offensivi o nomignoli inventati (se grosso CICCIONE, se ha gli occhiali QUATTROCCHI, ecc), minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e offese contro la vittima.

BULLISMO PSICOLOGICO: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo, addirittura allontanandolo dai propri compagni o mette in giro false voci sul suo conto.

BULLISMO ELETTRONICO: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite messaggi o tramite chat sui social. Spesso lo filma e invia i video on line diffamandolo sui social. Questo potrebbe portare conseguenze disastrose.

Salmivalli ha identificato sei diversi modi in cui si può essere inseriti all’interno di una prevaricazione: esiste la figura del bullo, della vittima (passiva o provocatrice), gli aiutanti del bullo, i sostenitori del bullo(che incitano ma non intervengono fisicamente), gli esterni ed  infine i difensori della vittima.

Ciò che emerge sempre più frequentemente dall’analisi dal fenomeno del bullismo, è che molto spesso le vittime non intraprendono nessun tipo di attività fisica, né partecipano a giochi di squadra o attività sportive organizzate : tutto ciò sarebbe riconducibile ad un livello basso di autostima, inteso come la valutazione negativa globale del sé e, in maniera più specifica, anche ad un senso di inefficacia, intesa come la percezione della propria incapacità d’azione in un determinato contesto (in questo caso, il contesto dell’attività sportiva). Tutti gli sport sono ottimi, specie gli sport di squadra o sport dove si collabora gli uni con gli altri.

Tali considerazioni potrebbero essere utili ai genitori per poter effettuare una sorta di screening comportamentale verso il proprio figlio/a fuori dall’ambiente domestico: anche uno scarso rendimento scolastico  è molto spesso indicativo di un possibile disagio che talvolta coincide con la situazione di vittima di prevaricazioni.  Secondo fonti autorevoli un buon aiuto ai ragazzi che soffrono di tale patologia relazionale, potrebbe essere dato attraverso un percorso di presa di coscienza delle proprie emozioni e delle proprie capacità e peculiarità. Una condotta sociale stabile implica il saper riconoscere la propria dignità e autostima rispettando ruoli e diversità sociali.

E’ essenziale, soprattutto in età adolescenziale, la costruzione della propria identità personale la quale può avvenire sia attraverso l’appartenenza a gruppi sociali genuini, sia attraverso le esperienze di vita, sia, “attraverso l’accettazione incondizionata che i genitori devono mostrare nei confronti dei figli affinché questi si sentano accettati, e liberi di esprimere la propria identità accrescendo, contemporaneamente, la propria autostima”.

 Gli adulti dovrebbero chiedersi come e cosa potrebbero fare per i propri figli, sarebbe molto utile quindi attuare un’autocritica che, come noto, nella società occidentale non rappresenta affatto una modalità consueta di ragionamento. Il bullismo è figlio dell’atteggiamento che noi adottiamo verso i nostri simili e pertanto, senza quasi rendercene conto,i nostri ragazzi rispecchiano ciò che noi siamo e ciò che facciamo.

Campanelli di allarme …

Evitare di andare a scuola

Isolamento e carattere introverso

Lividi, ferite o graffi che non sa spiegare

Riluttante nell’andare a scuola

Mal di pancia e mal di testa

Vestiti rovinati e strappati

Affamato perchè salta la merenda

Chiede soldi improvvisamente

Dorme male e spesso fa incubi

Si rifiuta di parlare della scuola

Si comporta da bullo con i più piccoli

Mancanza di autostima e voglia di studiare

Per i genitori o persone vicine …

Cercare di educare il bambino/ragazzo ad essere positivo

Invita a non rimanere indifferente davanti a ingiustizie

Parlare con le insegnanti senza minimizzare il problema

Aiutare il bambino a fare attività anche fuori dalla scuola per aumentare l’autostima (Difesa Personale, Antibullismo, Arti Marziali) sono le più indicate in questi casi

Controllare il cellulare e i profili dei social network, potreste scoprire molte cose

Potrebbe essere vittima di bullismo elettronico! Spiare (brutto termine) ma occorre farlo per tenere sotto controllo i suoi passi sul web e i commenti sul suo profilo social. Indagando sul profilo social si potranno notare campanelli d’allarme e prevenire in peggio.

Per i ragazzi … (SE SEI VITTIMA DI BULLISMO)

Cerca di parlarne con i genitori, se ti sta accadendo qualcosa non è colpa tua

Non isolarti! Non sei solo, c’è sempre chi ti vuole bene e chi ti appoggia

Non far passare troppo tempo. Potrebbe essere sempre più pericoloso

Spesso frequentando dei corsi di Difesa Personale insegna a “essere positivo – acquisire sicurezza – saper fronteggiare la situazione”

Per i ragazzi … (SE ASSISTI AD EPISODI DI BULLISMO)

Non far finta di nulla. Intervieni se puoi direttamente o chiedi aiuto

Se il compagno non vuole essere aiutato per paura, avvisa subito i genitori o insegnanti.

Fai capire al bullo che l’atteggiamento è sbagliato e che quello che sta facendo non farà altro che portargli guai e a essere rifiutato dalla società. Sarà solo figo per il suo branco!

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La Difesa Personale & le Arti Marziali (specialmente quelle con un approccio più pragmatico) sono di fondamentale importanza per la crescita del bambino/ragazzo per dei semplici motivi: il più importante è quello di conquistare “Autostima e Sicurezza” nel porsi nei confronti degli altri e in casi estremi riuscire anche a “Difendere la propria e altrui incolumità”, perché a differenza di quanto si possa pensare nell’immaginario collettivo, concetto distorto dalla TV, le Arti Marziali e soprattutto la Difesa Personale (non è violenza) ma SPORT – SALUTE – BENESSERE – SICUREZZA – AUTOSTIMA E DIFESA.