
Category : CULTURA
La Paura “innata e patologica”
Scopriamo in breve la paura…
Introduzione
La paura è un’emozione naturale del nostro corpo, può sembrare strano ma proprio grazie alla paura il genere umano è arrivato al giorno d’oggi. Essa è un campanello d’allarme che indica all’uomo l’arrivo di un pericolo, come dire “attento! non fare questo o non andare li, ecc”. Chi non ha paura di fronte a nulla può essere che soffra di un disturbo, al contrario la paura potrebbe essere anche un problema invalidante.
Fin dalla notte dei tempi l’essere umano si è dovuto confrontare con eventi che incutevano timore e paura. La paura sorprende l’uomo mettendogli di fronte la sua limitata possibilità di controllo rispetto a ciò che lo circonda.
Il timore che suscitano il mare in tempesta, l’eruzione di un vulcano, la carestia od ogni altro disastro naturale è valutato alla certezza dell’uomo di non potere alcunché di fronte a circostanze del genere.
La paura e le divinità
È per gestire questa impotenza che si sono costruite divinità talmente potenti da essere cause e artefici di tutti i fenomeni naturali, e di conseguenza del destino degli uomini.
Se le divinità avevano volontà, allora, a differenza della incontrollabilità della natura, potevano essere servite e omaggiate al fine di conquistare la loro benevolenza. Attraverso “PREGHIERE e SACRIFICI” era possibile mantenere e contenere i fenomeni naturali spaventosi che si potevano scagliarsi da un momento all’altro.
Spesso i sacrifici a favore delle divinità erano sia umani che animali, il sangue era l’offerta. Un esempio potrebbe essere il mondo pagano del Nord, i vichinghi offrivano in sacrificio animali e umani. Specialmente dopo aver consultato le Rune.
Esempio nella Mitologia Norrena si parla di sacrifici umani e animali. Odino era anche conosciuto come “signore degli impiccati”.
Fonti affermano che ogni nove anni al tempio di Uppsala si svolgeva un solenne blót (un sacrificio pubblico) nel quale venivano sacrificati al dio schiavi, criminali ed esemplari maschi di animali, in particolare maiali e cavalli. La carne veniva bollita in una larga pentola con pietre riscaldate, poste dentro o al di fuori. Si riteneva che il sangue contenesse poteri speciali e veniva asperso sulle statue degli dei, sui muri e sugli stessi partecipanti.
Immagine Fonte: Wikipedia
Il sacrificio avveniva appendendo o impiccando le vittime a degli alberi, rievocando il sacrificio che il dio compì per ottenere le rune. Ogni cultura aveva i suoi sacrifici alle divinità.
Le paure possono essere:
INNATE o APPRESE
Parliamo della differenza che passa tra paura innata e appresa. La paura innata ha una funzione evolutiva, ossia quella di proteggerci, se la paura è giusta, ossia su un pericolo reale, non falso. Un esempio di paura innata potrebbe essere uno scenario del tipo questo: Siamo in un bosco a fare attività fisica, all’improvviso sbucano da dietro gli alberi un branco di cani feroci, o lupi, quindi scenario (reale). Quindi, il pericolo è concreto perché il nostro scopo è quello di salvaguardare la nostra specie e portare la pelle a casa.
Se abbiamo paura di notte quando siamo nella nostra stanza e sentiamo un piccolo scricchiolio non è una paura giusta o reale, in questo caso è un problema. Paura Appresa!
Questo stato emotivo può essere sano, in quanto ci fa riconoscere un pericolo. Diventa invece patologico quando ci rende schiavi. La paura sana è quella che ci è amica, che permette di prendere sul serio il pericolo e l’impresa che stiamo affrontando o di farci riflettere prima di compiere un’azione, esempio mettersi in acqua con un temporale, dare da mangiare ad animali feroci, ecc.
Tratto da: The Warrior Mind